venerdì 12 giugno 2009

Puntate in alto

Carissime,

spesso pubblicare con un piccolo editore ci sembra la soluzione più semplice: ha meno pretese e ci rende la vita più facile.
Il grande editore è molto selettivo, ha tempi di risposta geologici e il più delle volte ci sembra inarrivabile. Mondadori, la Harlequin, Sperling&Kupfer sono dei mostri sacri: decisamente troppo per un'autrice esordiente.
Ecco perchè ci avviciniamo con meno timore reverenziale al piccolo editore.
E qui sta la fregatura: si paga, gente, denaro sonante per avere che cosa? Nulla.
Il piccolo editore vi farà sborsare un bel po' di soldini, vi stamperà, diciamo, 2000 copie che - dice lui - distribuirà nelle grandi librerie.
Non ci credete. anche se ciò dovesse avvenire, non avete una sola speranza di vendere perchè la libreria vi metterà nell'angolo più remoto e nemmeno i topi di biblioteca vi troveranno.

Ma fate attenzione anche ai grandi. Vi racconto la mia esperienza. Anni fa, io e una mia amica mandammo un romanzo alla Curcio Editore (quella dei romanzi BlueMoon, per intenderci). dopo un paio di mesi ci risposero che avrebbero pubblicato il libro e ce lo misero pure per iscritto.
Da quel momento, più nulla. abbiamo mandato email, fax, abbiamo telefonato, ma nulla. Dopo tre anni, di recente, ci è arrivata una email dell'editore dicendo che il libro non sarà pubblicato perchè non adatto alla collana (notare che ce lo eravamo persino dimenticato).
E’ di poco tempo fa la notizia che una nostra amica ha pubblicato con il succitato editore, il quale le ha pagato la succulenta somma di 200 euro per acquistare il manoscritto. Vi rendete conto?
Beh, non so voi, ma io preferirei tenermelo nel cassetto per quella cifra, il mio libro.

Quello che voglio dirvi è questo: PUNTATE IN ALTO, puntate al grande editore perché solo in quel caso potrete fare sul serio. Se avete dei soldi da spendere, pagate un buon editor che vi aiuti a migliorare il vostro libro e a renderlo commercializzabile.
Anche perché non esistono altre speranze se non i grandi editori che hanno capitali sufficienti a pubblicare su larga scala e soprattutto a DISTRIBUIRE.
Un romanzo Harlequin, o uno Mondadori si vendono da soli ma un romanzo pubblicato dalla PincoPallino che fine fa?
E se proprio non vi interessa vendere, ma volete solo vedere stampato il vostro libro, ricorrete alle case editrici ON DEMAND che vi stampano solo le copie che volete e che hanno costi molto contenuti.
Bacini

4 commenti:

  1. Io di solito pubblico in print on demand e non ho avuto delusioni perché so in partenza che devo poi girare da sola su internet per promuovere i miei libri... con la Harlequin ho provato, ma vogliono che i due protagonisti del romanzo siano due personaggi inventati, mentre io preferisco lavorare con personaggi storici reali...
    Della mia saga finora sono riuscita a vendere 1750 copie, circa 200 a volume, che per le mie aspettative mi sembra un risultato accettabile...
    Cristina

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  2. Dimenticavo:
    http://alainejuliette.ilcannocchiale.it/

    Altrimenti di Cristine che leggono e probabilmente scrivono anche romanzi rosa ce ne potrebbero essere altre...

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  3. Complimenti davvero! non è facile vendere tutte queste copie di un libro non diffuso capillarmente. Ancora brava!

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  4. Sono d'accordo sul book on demand. Ho appena pubblicato un mio romanzo con Lulu.com ed è acquistabile in cartaceo oppure come e.book (il secondo è sicuramente più economico). Mi sento già soddisfatta a non vederlo più nel cassetto, bensì con la sua bella copertina al chiaro di luna nel catalogo romanzi rosa in lingua italiana!
    Tiziana

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